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17 - Il ritrovamento di Gaia e il ritorno a Taztos

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Messaggio  Life Lun Set 07, 2009 10:36 am

Trascorsi venti minuti per riprendersi dalle fatiche della lotta il gruppo avverte il suono di un'ulteriore imbarcazione che si avvicina. La loro allerta è tranquillizzata dalle parole dell'uomo che procedendo si mostra disarmato affermando di essere un adepto del tempo di Larani di nome Kran, inviato da Selina.
Lorac, Vimaruk e Deidara stremati, prendono una barca e tornano indietro verso il loro rifugio.
Rimangono Jano, Exilus e il nuovo arrivato Kran si rimettono subito alla ricerca di Gaia.
Prima tuttavia decidono di esplorare la cripta trovata qualche giorno prima nel tentativo di penetrare nella dimora di Havril.
Legano due corde e si calano nel livello sottostante a circa 2-3 metri di profondità. Ossa antiche e frantumate vengono calpestate dai tre e sulle pareti appaiono quelli che presumibilmente erano antichi loculi. Jano precede avanti con alle sue spalle Kran che fa luce con la lanterna; Exilus chiude il gruppo. Si incuneano in uno stretto corridoio nel quale si respira un'aria pesante e stantia; l'atmosfera è cupa tanto da indurre Jano ed Exilus a voler tornare indietro, memori di ciò che accadde ai tumuli di Taztos. Inoltre lo Shek-Pvar ricorda che durante i suoi studi aveva appreso che nel sottosuolo di Moleryn si erano succedute una città dei Sindarin prima, e dei Jarin in seguito. In aggiunta tutta la regione era stata secoli prima teatro delle efferate azioni di Lothrim, il più potente fautore di Magia mai esistito su Harn. Questi era famoso per aver studiato e fatto uso di Gullmorvin (creature non-morte) per proteggere i suoi beni e possedimenti.
Kran, troppo curioso per desistere, continua lungo il corridoio fino ad accedere ad una sorta di sala con delle grandi colonne al centro; due delle quattro che dovevano essere originariamente pilastro della sala, sono crollate.
I tre ritornano all'ingresso dove Exilus e Jano riescono facilmente a risalire grazie alle corde; nel frattempo il sinistro suono si fa sempre più vicino e Kran preso dall'agitazione non riesce a salire. Il panico si dipinge sul suo volto ma Jano riesce comunque a tirarlo su. Non si avverte più alcun suono. I tre capiscono di essere entrati in un luogo dal quale è meglio star lontani.
Tornano così sulle barche per dirigersi verso la deviazione del condotto, alla destra dell'entrata. Trovano un ambiente più "moderno" sicuramente utilizzato di recente: un attracco per i natanti e un portone di legno chiuso da una rozza serratura. Scesi sulla piazzola Kran prova invano a sfondare la porta con un calcio. Exilus chiede un po' di spazio e cercando di non farsi notare, sussurra delle parole e fa dei gesti impercettibili con le dita finchè la serratura si sblocca. L'adepto di Larani insospettito gli chiede come abbia fatto ed Exilus sostiene di esserci riuscito tramite due piccoli chiavistelli di metallo che aveva nello zaino, non riuscendo tuttavia a convincere del tutto Kran.
Trovano qui una serie di celle e la voce di Gaia che chiede aiuto. Dopo essere riuscita a liberarla la portano fuori dal condotto dove una guardia li accoglie chiedendo spiegazioni; riconosciuta la sacerdotessa di Peonu offre il suo supporto per rimportarla al Tempio. Una volta lì, comincia un trambusto accanto alla donna visibilmente provata da maltrattamenti, sete e fame. Carmen ringrazia i tre e chiede loro di tornare l'indomani per parlare.
Trascorsa la notte al Tempio di Larani per intercessione di Kran, si recano all'alba da Carmen che li accoglie e con la quale scambiano alcune parole. Exilus chiede anche alcune cose riguardanti i Gullmorvin e apprende che si dice essi possano uccidere un essere vivente tramite il solo tocco.
Poco dopo li raggiunge Gaia la quale dà loro alcune spiegazioni prima di ringraziarli e congedarsi.
Mentre sono al Tempio si ode un trambusto dall'esterno; una ventina di legionari a cavallo informano che stanno reclutando combattenti validi per far fronte ad un ammassamento di Tullwyn che sembra stiano preparando un attacco a Taztos. Rimangono per due giorni aperte le iscrizioni prima di partire.
Vimaruk decide di rimanere a Moleryn al Tempio di Larani per espiare le colpe dei misfatti di cui i suoi compagni si sono macchiati; Deidara, Jano, Lorac ed Exilus si uniscono ai legionari. Li raggiunge lo stesso Kran che rivela essere il Ritualista chiamato per esorcizzare i Tumuli di Taztos.
Dopo un giorno trascorso per sbrigare le ultime faccende a Moleryn (come recuperare i quattro cavalli dal signor Sulis), all'alba del terzo giorno sotto una pioggia battente, un drappello di circa cento uomini tra legionari, mercenari e avventurieri si mette in marcia verso Taztos.
Dopo tre giorni di marcia, tra maltempo e sereno, giungono a Taztos. Dopo un primo momento di accoglienza e organizzazione vengono istruiti sulle cose da fare e detto loro che dormiranno all'esterno delle mura (in quello che viene chiamato il Cimitero dei Mercanti).
Qui Jano, nominato responsabile dei suoi altri quattro compagni, chiede udienza col comandante Garril Stopez per suggerire alcuni accorgimenti. L'uomo riconosce il gruppo e ringrazia lo stesso Jano che propone di creare ripari dalle possibili frecce dei Tullwyn; inoltre viene premiato con l'affidamento di altri cinque uomini al suo comando.
L'avventura al forte comincia...



Nonostante l'aria sia più respirabile la il senso di disagio in Exilus e Jano aumenta, insistendo per andare via.
Kran, quasi schernendoli, di punto in bianco ha come l'impressione di trovarsi di fronte il volto etereo di una donna; anch'egli a quel punto avverte una sensazione negativa, acuita dal non voler profanare qualcosa di sacro. Mentre tornano velocemente indietro cominciano a sentire come un suono sordo cadenzato, come di qualcosa che si schiantasse al suolo cadendo dall'alto.
17 - Il ritrovamento di Gaia e il ritorno a Taztos Sangroanato
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