16 - Ritorno nel buio

La notte degli avventurieri trascorre tra agitazione e tristezza per la perdita di Elizabeth. Un misto di rabbia e impotenza travolge Deydara, sorella della defunta, con la quale si era riunita in vista del duello con i cavalieri di Agrìk. La donna, sacerdotessa del culto di Halea, rinchiudendosi nel suo silenzio, cova sete di vendetta per i carnefici di Elizabeth. Vengono presenziati i funerali di quest'ultima dalla stessa Deydara: le sue movenze e i suoi gesti provocanti, risalenti al culto della lussuria di Halea, scatenano la virilità di Jano il quale, con poco tatto, palpeggia le terga della sacerdotessa durante la cerimonia. Questa lancia un'occhiata fulminante al barbaro che, con vergogna, chiede scusa e ritorna al suo posto...
Tutti quanti trascorrono la notte alla locanda di Burkot il quale li avvisa che sarà l'ultimo giorno in cui il tempio di Laràni pagherà le spese di vitto e alloggio al gruppo. L'indomani Jano e compagni danno l'addio al locandiere che li mette il guardia sulla possibile voglia di rivalsa dei fanatici di Agrìk. Deydara invita i ragazzi a spiegargli i motivi e le vicende che hanno portato alla tragedia di Elizabeth; di contro promette che si unirà al loro per saldare il debito (10000 pennies) che pende anche sulla testa della sorella.
Lorac tuttavia non si dà pace per la scomparsa di Gaia; così invità Exilus ad effettuare un ultimo tentativo per individuare dove sia la ragazza. Lo Shek-Pvar accetta di provare nuovamente e chiede agli altri di recarsi al tempio di Laràni per chiedere aiuto; lì Selina li indirizza verso il tempio di Peoni dove sgorga una sorgente d'acqua pura utilizzata anche dai chiaroveggenti. La sacerdotessa inoltre li ragguaglia, così come aveva fatto Burkot, sulla possibile vendetta di Agrìk. Il gruppo si reca al tempio di Peoni, dove Exilus e Lorac attingono alla fonte d'acqua pura. Exilus nel chiostro dell'edificio usa una bacinella come contenitore per creare uno specchio d'acqua e, con l'aiuto di Lorac, riesce a focalizzare Gaia che appare in un luogo buio, umido in stato sofferente ma tuttora viva. Lorac inoltre ha come la sensazione che vi sia il suono di uno sciabordio d'acqua...di conseguenza pensano subito ai canali d'acqua che portavano al maniero di Havril. Raccolgono il resto del gruppo e si recano al molo dove Exilus tenta di nuovo di focalizzare Gaia ma qualcosa va storto e cade in uno stato di panico. Trascorse un po' di ore e calato il buio, Deydara noleggia due barche alle guardie difronte all'entrata del tunnel sul molo. Sulla prima barca Exilus e Jano precedono Deydara, Vimaruk e Lorac sulla seconda guidandoli sino all'entrata sotto la fontana di Havril dove Deydara traduce le scritte in runico il cui significato era rimasto celato agli altri:"Tirare la catena per suonare la campana". Dopo un momento di imbarazzo, tornano indietro per raggiungere quella deviazione nel tunnel dentro la quale non si erano avventurati. Vimaruk, finora guardingo e sospettoso, ha la sensazione di udire il rumore di barche e delle voci.

Così il gruppo si ferma sullo spiazzo dove gia' una volta avevano affrontato una sorta di calamaro gigante; entrano tutti nella stanza scavata nella pietra attraverso il muro sfondato, ad eccezione di Vimaruk il quale rimane dietro nascosto nel buio a fare da esca. La strategia del guerriero si rivela vincente; accenda una freccia con dell'olio da lanterna e la fiammata rivela quattro uomini sulla barca. Questi, in preda ad un'ira fanatica scendono dal natante per caricare Vimaruk; non si avvedono degli altri nascosti nel buio e vengono presi di sorpresa. Jano ne scaglia in acqua uno, Lorac mozza la testa ad un altro Deydara tiene a bada un terzo mentre Exilus crea una barriera di fuoco etereo che impanica un ennesimo avversario.

Lo scontro sembra essere favorevole quando una seconda barca raggiunge il luogo della battaglia: un arciere si scaglia su Jano mentre, due uomini con mazze scendono sullo spiazzo mentre un ultimo uomo dalla stazza imponente rimane a guardare. Vimaruk e Lorac hanno la meglio sui primi assalitori e Jano sfrutta il muro di fuoco dell'amico Exilus per stordire gli avversari i quali, hanno paura di attraversare quella barriera. L'uomo sulla barca comincia a cantilenare una litania che mette in guarda Jano il quale si scagli su di lui; Deydara ingaggia uno scontro durissimo con un altro guerriero mentre Exilus cerca di destabilizzare i due rimasti sulla barca. Nella confusione e nel caos la fortuna e la strategia dà ragione a Lorac e gli altri i quali escono vittoriosi e riescono a stordire quello che presumibilmente è un sacerdote di Agrìk (al quale peraltro Jano a spappolato una rotula).
Lo scontro termina facendo sprofondare nel silenzio dello sciabordio d'acqua il gruppo ancora carico d'adrenalina...