19a - Una richiesta di aiuto... ?

DeathFromAbove Ven Ott 30, 2009 8:50 pm

Empatia o... Pvarismo?

Prologo

Da alcuni giorni Exilus da Cherafir non dorme tranquillo.
Una sensazione di disagio gli sovviene quando, alla conclusione delle faticose giornate che lo coinvolgono in eventi turbinanti, crolla sul suo giaciglio, bramoso solo di un meritato riposo.
Proprio quando la sua mente si rilassa e si lascia cullare dal sonno, si schiudono le porte di quello che gli studiosi chiamano il "Reame della Percezione", ed è proprio qui Exilus inizia un sonno agitato. Qualcosa lo disturba... lo tiene sveglio.
Dai lunghi anni passati nelle accademie, a Melderin, il Saggio sà bene che proprio durante la permanenza in questo mistico Reame (più metafisico che reale), le capacità percettive di uno Shek-Pvar sono estese ogni oltre immaginazione...
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Una notte in solitudine

Exilus non è un sapiente di Savorya, questo lo sa bene. Se avesse seguito studi più rigorosi, invece di indulgiare sulla propria natura meno riflessiva, probabilmente adesso avrebbe già intuito cosa queste sensazioni volessero dire.

Ma così non è.
Il Saggio medita per ore, durante le riparazioni al forte di Taztos che hanno visto alcuni degli uomini uccisi da l'ennesimo assalto tulwyn. Tutto questo trabusto... questo rumore non permette di concentrarsi come sarebbe a lui necessario.
Eppure, dopo una breve consulta di alcuni libri in suo possesso e dopo aver meditato su alcune sensazioni Exilus giunge alla convinzine che la Gilda delle Conoscenze Arcane lo stia contattando.

Ma come? Chi? Ma sopratutto, perchè?

Queste domande lo gettano in uno stato di confusione ed agitazione che sorprende lo stesso Exilus.
In aggiunta, per complicare le cose, Kran, l'aspirante ordinato di Larani, non gli dà un'attimo di respiro.
Sempre a girargli intorno, chiedendo, domandando, impicciandosi.

Come può pensare di capire? Come può sperare, un nerboruto guerriero, di comprendere le sottili ed intricate vie del Pvarismo e della mente?
Infine, proprio Kran diede al Saggio Exilus la soluzione al problema.
Durante una specie di litigio Kran disse che se ne sarebbe potuto stare anche a dormire nella foresta da solo!

Ecco la risposta! Lontano dagli schiamazzi e da tutta quella gente che gli impediva di "meditare" Exilus avrebbe sicuramente carpito meglio il messaggio che la Gilda stava cercando di inviargli.
La cosa era pericolosa. Dormire fuori dal forte... eppure la faccenda era ormai divenuta insopportabile per non tentare.

Exilus, con un atto di coraggio estremo, alle ultime luci del giorno prese alcuni oggetti e si apprestò a dormire oltre il fossato, al limitare del Ramala Gap...

Finalmente...

Nessuno sà di preciso come Exilus sia riuscito a dormire oltre il fossato del Forte di Taztos nè come i Tulwyn (di sicuro vigili), non abbiano approfittato della facile preda.

Ciò che per certo si sà è che quando il Saggio di Cherafir tornò fra i suoi compagni, il suo viso era riposato e determinato.

Si rivolse ai propri compagni con decisione.
Un caro, vecchio amico, era in gravissimo pericolo. Si trattava di vita o di morte. Non poteva spiegare come, ma lui sapeve dove fosse tale persona e come raggiungerla.
Lì, nel Ramala Gap, doveva compiere una missione di soccorso. Non poteva chiedere a nessuno un sacrificio sì grande, quindi, sarebbe partito in solitudine.

Kran, divorato dalla curiosità e dall'alone di mistero che il Saggio emanava, si offrì volontario per accompagnarlo.
Non accettando alcun tipo di rifiuto ed anteponendo i precetti della Dea Larani come massima espressione della propria dedizione alla protezione di deboli ed indifesi, si appellò alla possibilità di morire in un glorioso scontro con i pagani Tulwyn.

Avvertito il comandante Garril Stopez della loro partenza per alcuni giorni, i cancelli del forte Taztos si aprirono lentamente... Kran ed Exilus si allontanarono dall'ultimo baluardo di Tharda fino a chè non scomparvero, inghiottiti dal Ramala Gap...

Kran sorrise... finalmente saprò!