Concilio (seconda parte)

Nonnina Oog Sab Giu 27, 2009 3:25 am

- Costa della Spada meridionale, ore 23:45 del 12 Marphenot 1340:

"Eccellenza, vi reco notizie dal Nord, da parte di Dama Alustriel"
"Si si, venite avanti", mormora l'individuo incappucciato, con uno strano accento.
"La Dama ha convocato un Concilio: tutti i fratelli sono tenuti ad intervenire. Strane cose avvengono al Nord. Il gelo avanza, e mentre Mirabar comincia a risentire degli effetti dell'inverno, i nostri informatori ci dicono che Luskan gode ancora di giornate temperate."
"Si, i miei infovmatori mi avevano avvevtito di stvanezze al Novd. La cometa è caduta da due giorni, e qualcuno dice che il fiume di Nevevwinter non è più caldo come un mese addietvo."
"Non posso dirvi altro eccellenza, solo che il Concilio necessita di tutti i fratelli, e che non ci si può recare a Silverymoon con mezzi magici. Dobbiamo restare inosservati. Gli altri fratelli hanno bisogno della vostra abilità divinatoria e, per questa occasione, hanno emanato una sorta di indulgenza nei confronti vostri".
"Si capisco, dovuta alla mia vazza, no?"
"Esattamente. Vi prego di dotarvi di indumenti pesanti, e di disporvi a viaggiare su lunghi tratti. Avete 20 giorni di tempo. Capisco che sono pochi, vista la distanza, ma gli altri fratelli confidano che voi giungiate in tempo. Posso suggerire i "Ferri della velocità"?"
"20 giovni sono più che sufficienti, se uno viaggia nelle pvofondità della tevva. Intendo sevvivmi dei nodi, con quelli favò in fvetta. Piuttosto, se non ripavtite subito, fatemi il piaceve di vecave questo mesaggio al locandieve Geovge: ditegli che è pev i pvotetti di Oviseus, lui capivà".
Il Messaggero corre via con la missiva per il locandiere. L'individuo ammantato, invece, prende il suo bastone, raccoglie le cose che reputa necessarie e si dirige fuori dei suoi appartamenti, che sono poi quelli nei quali dimorò il celebre Alaundo. Annota qualcosa per il Custode delle Chiavi. Dopo di che, raggiunge la rampa di scale che lo condurrà al di fuori della Biblioteca. Passa una mano su un pannello di legno adiacente al primo gradino e mormora parole arcane. Il Pannello rientra nella parete, lasciando intravedere una serie di gradini a chiocciola che si dirigono nell'oscurità. Tuttavia, a porre piede sul primo dei gradini in marmo non è un piede umano, ma un corpo sinuoso, elegante, silenzioso e maculato.
Con un colpo di zampe posteriore, il ghepardo, dagli occhi di perla, si perde nell'oscurità.

Concilio (seconda parte) Ghepar16