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Messaggio  Papua Mar Dic 15, 2009 2:53 pm

Bedenes, ____________________

Passi che echeggiano lontani in altre stanze, in altri tempi. Rumori di sottofondo, caldi e pesanti.
Una goccia, un’unica goccia di freddo sudore scende lenta lungo la colonna vertebrale, indugiando su ogni singolo centimetro.
Un baratro profondo, freddo si apre sotto i miei piedi e poi più nulla.

La stanza è buia, la primavera alle porte mi avvolge e sotto il freddo notturno si sente il profumo dei primi fiori. L’unico ricordo dell’incubo è la fredda inesorabilità del mio sudore. Perché?
Nella fretta inciampo, una candela e la stanza torna familiare, i tarocchi sono sulla scrivania come sempre una rapida occhiata e decido che si è la cosa migliore da fare.

Respiro a lungo da sola seduta sul letto poi un ultimo istante ed estraggo tre carte, i tre arcani maggiori che mi diranno cosa succede. Giro la prima carta “pericolo”, la seconda “vicino”, la terza “non del tutto certo”…
Un pericolo incerto ma molto vicino. I tre arcani minori mi saranno di aiuto, “vicino a cosa, a chi”.
Il rimanente del mazzo mi cade dalle mani come una distesa di petali.
Paura, ora ho paura, maledico i lunghi anni di apprendistato cercando di imparare a leggere figure su pezzi di carta quando poi l’inutilità della tua fisicità ti rende schiava.

Leggo e rileggo le sei carte davanti a me cercando di dare altri significati a chiari disegni . Tutto inutile, anche il pianto è inutile. Un imminente e non trascurabile pericolo incombe su qualcuno a me vicino, un pericolo inevitabile poiché la causa scatenante si è già messa in moto. Chi dunque?
Nulla … più nulla. Halea mi ha concesso di intravedere attraverso la fitta maglia del velo che ci separa dal futuro… più nulla potrò chiedere finchè non sarà Lei a volerlo.

Qualche giorno di angoscia è il prezzo da pagare prima di sapere cosa è successo e chi è stato coinvolto. Nemmeno il servizio alla mia dea mi ha distratto fino in fondo.
Il mistero è spezzato da una lettera da Molerin

Elizabeth

“Informiamo la signoria vostra che la di vostra sorella Elizabeth è rinchiusa presso le nostre carceri con l’accusa di omicidio ed ignominia. Come da nostre leggi inviamo una notifica ai di lei parenti affinchè possano assistere all’esito del processo che avverrà presso la corte di giustizia di Molerin.
Sua signoria Parga Ostardas”

Per un paese come Bedenes siamo davvero eccentriche… Io una devota sacerdotessa di Halea, quella che la maggior parte della gente chiama scioccamente la dea delle puttane, e la mia sorellina una scalmanata avventuriera alla ricerca di forti emozioni.
I nostri genitori rimasero stupiti delle nostre decisioni, io bassa e muscolosa, sacerdotessa, Elizabeth alta e flessuosa una guerriera. È proprio vero che la vita ci riserva sempre strane sorprese.

Questo però è decisamente strano… mia sorella, come me del resto ha sempre rispettato le leggi e la religione. Dovrò andare da lei, parlarle, chiederle cosa è successo e vedere se posso fare qualcosa per aiutarla… o Halea proteggila!




Moleryn, ________________________

Le accuse si sono dimostrate parzialmente vere e la sentenza è stata di colpevolezza… 1000 penny il risarcimento per il nobile ucciso e la giustizia di Agrik decreterà i profani… un mese… gli hanno dato un mese per prepararsi… io posso solo pregare.

Moleryn, ___________________________

È morta, Agrik ha ritenuto giusto prendere la sua vita. Ho parlato con i suoi compagni di “avventura” se così si possono chiamare, sono tipi strani e irrispettosi non capisco cosa Beth abbia visto in loro ma qualsiasi cosa sia è giusto che io saldi la sua parte di debito. 2500 Penny in un anno sono davvero molti, ma non ho alternative o la sua anima non riposerà mai in pace.

Guida i miei passi Halea perché la strada che sto per percorrere non sarà facile e la mia forza non è nulla senza il tuo benestare, con me porto solo il bastone coi tuoi fregi, userò questo come unica arma, per difendermi, non per cercare la morte di altri. Veglia su di me e tieniti cara l’anima di mia sorella.
Papua
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