15 - Innocenza mortale

Il processo temporale segna la fine di un frangente e dà inizio a quello Canonico; quest'ultimo decreta che, affinchè i quattro vengano ritenuti innocenti (Lorac era infermo e non ha partecipato alle azioni incriminate), debba essere svolto un duello tra gli imputati e dei guerrieri scelti da Agrìk.
Il 21 di Larani verrà svolto il duello e quindi Jano, Elizabeth, Vimaruk ed Exilus hanno 6 settimane per prepararsi.
Le regole dello scontro prevedono solo l'uso di equipaggiamente di protezione in Panno o Cuoio; le armi consentite sono meno di una decina, sempre ufficializzate da Carlos, priore di Agrìk.
Selina, sacerdotessa di Laranì e incaricata della protezione dei quattro, fornisce loro un "allenatore" di tutto rispetto: Burkoth, leggenda militare e proprietario della locanda di Moleryn. Questi sottopone i ragazzi per le prime due settimane a estenuanti prove per rafforzarli. Tuttavia Exilus, il piu' gracile e meno guerrafondaio, si trova in netta difficoltà. Come una manna dal cielo giunge un uomo a parlare con lui: è un messo della gilda degli Shek-Pvar di Cherafir, un Satia-Mavari, il quale comunica che la gilda autorizza, per quel che la riguarda, l'uso di magia (pur prendendo le distanze da qualunque conseguenza). Viene consegnato ad Exilus una lettera di Marca che, una volta aperto l'incarto che la conteneva, si rivela nascondere degli appunti e una sorta di trattato breve. Sono incantesimi che Exilus potrà usare nel duello a sua discrezione e con cautela. Così, mentre Elizabeth, Vimaruk e Jano si allenano nelle prove fisiche con Burkoth, Exilus trascorre svariati giorni nella cantina della locanda per studiare ed elaborare incantesimi che possano tornargli utili. Durante questo studio accadono imprevisti che mettono in tensione tutto il gruppo (viene ad esempio evocato per errore un essere umanoide etereo, che Exilus rivelerà essere un elementale grigio!).
Lo Shek-Pvar riesce ad infondere nel suo bastone e in alcuni anelli che ha acquistato degli incantesimi piuttosto pericolosi.
Giunti al giorno del duello, i quattro si trovano davanti altrettanti guerrieri vestiti alla loro stessa maniera dentro una sorta di quadrato di combattimento ricavato alla bell'e' meglio.
Dopo il discorso d'introduzione di Carlos, Exilus, temendo la pioggia, chiede di potersi scontrare per primo.
L'uomo gli scaglia subito contro la sua lancia. Exilus, deviato il tiro, non trova altra soluzione che far ricorso alla magia: dopo aver pronunciato delle parole il suo bastone viene improvvisamente avvolto da una fiamma di fuoco etereo. Carlos grida allo scandalo ma Selina afferma che ognuno puo' combattere con le proprie arti. Così Exilus prova un affondo che viene schivato dall'uomo che poi raccoglie un'ascia e para il successivo affondo riducendo parecchio il danno della magia. Comincia così uno scontro ravvicinato in cui per ben altre due volte lo Shek-Pvar evoca i suoi poteri: prima riesce a scoccare un dardo che brucia letteralmente la veste interna dell'altro, successivamente gli scaglia contro una serie di dardi che gli carbonizzano la spalla destra. L'uomo cade a terra sotto shock: Exilus trionfa.
Elizabeth è la seconda e un uomo ben più robusto del precedente la fronteggia. Sebbene ella sia abile, questi comincia ad incalzarla furente e in preda ad una sorta di fomento fanatico. Elizabeth è abilissima nello scagliare i suoi fendenti con la lancia, ma l'uomo riesce a parare ogni cosa fino a coglierla di sorpresa e colpirla sull'inguine. La ragazza accusa il colpo e viene di nuovo presa di sorpresa da un fendente allo stesso punto: cade svenuta a terra prima che l'uomo nel nome di Agrìk la finisca decretandone la morte.

Il terzo è Jano: questi è furente per la sorte della sua compagna. Tuttavia il suo dirimpettaio combatte con rinnovato vigore per il precedente scontro. E' abile nell'affondare ma Jano è in giornata di grazia e para e schiva ogni colpo.

Punta così a disarmare l'avversario che rimane con nient'altro che con il suo scudo puntato. Jano riesce ugualmente ad avvicinarlo e gli afferra il collo scagliandolo a terra. L'avversario si difende come puo' col suo scudo ma la forza sovrumana di Jano lo lascia sempre più senza forze. Alla fine prova a divincolarsi dal peso del barbaro ma non vi riesce e dopo poco perde i sensi. Jano, con lacrime di rabbia, spezza il collo dell'uomo vendicando così Elizabeth.
Rimane Vimaruk. Questi sente profondamente la morte della ragazza e combatte come un leone. Il suo avversario viene investito dalla foga dell'uomo votato a Larani. Vimaruk infila tre affondi consecutivi con la sua lancia che perforano in sequenza coscia, piede e, in ultimo, il collo del guerriero davanti a lui. Questi, seppur resistente fino alla fine, crolla esanime. Vimaruk urla compunto la volontà di Larani prima di rivolgere un ultimo pensiero alla caduta Elizabeth...
Il duello si chiude con Carlos furente e Selina che con diplomazia sottolinea la volontà degli dei.
Un nuovo periodo sta per iniziare...