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Lyrae
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Lyrae
Lyrae nacque al primo piano di una piccola abitazione nella città di Mirabar nel 1315. Sua madre morì nel darla alla luce, e lei crebbe col l'affetto e le premure del padre, Syllanius, uno degli erboristi della città.
Lyrae era una bambina vivace e curiosa, e suo padre si impegnò al massimo nella sua educazione; le insegnò a leggere e scrivere, e a volte la lasciava entrare nel suo laboratorio ad osservarlo mentre lui faceva infusi con le varie erbe, o preparava distillati e unguenti. Era un uomo calmo e riflessivo, e cercò di trasmettere queste qualità alla sua unica figlia, anche se Lyrae a volte si comportava da maschiaccio e, di nascosto, sgattaiolava da casa e andava a giocare con Leone e col nuovo arrivato in città, il piccolo Dorc.
Almeno una volta al mese accompagnava il padre nei boschi, in montagna, oppure in qualche città vicina, dove andava a cercare elementi per la sua professione; quei momenti le permettevano di affacciarsi al mondo e scoprire l'amore per i viaggi e l'avventura. Le piaceva accamparsi sotto il cielo stellato intorno ad un piccolo fuoco. Non aveva mai paura col suo papà vicino.
Il suo destino fu deciso quando aveva 12 anni.
Lei e suo padre erano di ritorno a Mirabar, dopo aver passato tre giorni nei boschi a cercare Licopodio e Frangula. Il sole era appena tramontato e lentamente il cielo si oscurava, stava per sopraggiungere l'inverno e già iniziavano a sferzare i primi venti freddi. In lontananza già apparivano le mura di Mirabar e il loro animo già pregustava il calduccio di casa davanti ad una fumante tisana rinvigorente, quando Lyrae si sentì stringere dal padre che le sussurrava di allungare il passo. Istintivamente si voltò di lato e vide due figure incappucciate che stringendo un pugnale si avvicinavano rapidi. Furono colti alla sprovvista quando un terzo uomo armato gli bloccò la strada. Erano dei banditi che derubavano i viandanti di passaggio. Syllanius cercò di rassicurarli, disse che gli avrebbe dato tutto il denaro di cui disponeva, basta che non facessero male alla figlia. Loro urlavano di consegnargli tutto alla svelta e in uno scatto nervoso uno di loro afferrò Lyrae e minacciò il padre di sgozzarla se non gli dava subito la borsa dei soldi. Istintivamente il padre si gettò verso la figlia e un altro bandito dietro di lui, spaventato dalla reazione lo colpì alle spalle. Gli rubarono i soldi e fuggirono lasciando la ragazzina disperata sul corpo del padre moribondo. Lyrae cercò di fare di tutto per far si che il sangue smettesse di sgorgare da quella ferita, chiamava aiuto e tamponava con le mani nude la ferita del padre che giaceva a terra senza conoscenza.
Il cielo nel frattempo si era coperto di stelle e Lyrae guardando ad esso invocò un aiuto divino, mentre sentiva che il corpo del padre perdeva sempre più calore.
In lontananza apparve un ombra. Era un uomo in età avanzata, ma ancora vigoroso; era avvolto in un mantello che prendeva le sfumature del cielo, al di sotto del quale si intravedeva un'armatura perlescente. Lyrae allora gridò più forte, invocò l'aiuto di quell'uomo; aiuto per la persona che l'aveva cresciuta ed amata. Quell'uomo si chinò su suo padre e lei vide dalle sue mani scaturire una luce intensa che avvolse il padre e lo riportò alla vita.
Fu allora che Lyrae decise che avrebbe seguito quella strada; voleva essere come quell'uomo, voleva essere in grado di salvare le persone a cui voleva bene, voleva essere capace di fare del bene.
Scoprì che quell'uomo era un Chierico di Selune e decise che anche lei avrebbe consacrato la sua vita alla Dea Selune e alla sua causa.
Fu così che poco dopo aver compiuto 12 anni chiese di essere ammessa nel Tempio di Selune.
(seguiranno descrizioni ed altro)
Lyrae era una bambina vivace e curiosa, e suo padre si impegnò al massimo nella sua educazione; le insegnò a leggere e scrivere, e a volte la lasciava entrare nel suo laboratorio ad osservarlo mentre lui faceva infusi con le varie erbe, o preparava distillati e unguenti. Era un uomo calmo e riflessivo, e cercò di trasmettere queste qualità alla sua unica figlia, anche se Lyrae a volte si comportava da maschiaccio e, di nascosto, sgattaiolava da casa e andava a giocare con Leone e col nuovo arrivato in città, il piccolo Dorc.
Almeno una volta al mese accompagnava il padre nei boschi, in montagna, oppure in qualche città vicina, dove andava a cercare elementi per la sua professione; quei momenti le permettevano di affacciarsi al mondo e scoprire l'amore per i viaggi e l'avventura. Le piaceva accamparsi sotto il cielo stellato intorno ad un piccolo fuoco. Non aveva mai paura col suo papà vicino.
Il suo destino fu deciso quando aveva 12 anni.
Lei e suo padre erano di ritorno a Mirabar, dopo aver passato tre giorni nei boschi a cercare Licopodio e Frangula. Il sole era appena tramontato e lentamente il cielo si oscurava, stava per sopraggiungere l'inverno e già iniziavano a sferzare i primi venti freddi. In lontananza già apparivano le mura di Mirabar e il loro animo già pregustava il calduccio di casa davanti ad una fumante tisana rinvigorente, quando Lyrae si sentì stringere dal padre che le sussurrava di allungare il passo. Istintivamente si voltò di lato e vide due figure incappucciate che stringendo un pugnale si avvicinavano rapidi. Furono colti alla sprovvista quando un terzo uomo armato gli bloccò la strada. Erano dei banditi che derubavano i viandanti di passaggio. Syllanius cercò di rassicurarli, disse che gli avrebbe dato tutto il denaro di cui disponeva, basta che non facessero male alla figlia. Loro urlavano di consegnargli tutto alla svelta e in uno scatto nervoso uno di loro afferrò Lyrae e minacciò il padre di sgozzarla se non gli dava subito la borsa dei soldi. Istintivamente il padre si gettò verso la figlia e un altro bandito dietro di lui, spaventato dalla reazione lo colpì alle spalle. Gli rubarono i soldi e fuggirono lasciando la ragazzina disperata sul corpo del padre moribondo. Lyrae cercò di fare di tutto per far si che il sangue smettesse di sgorgare da quella ferita, chiamava aiuto e tamponava con le mani nude la ferita del padre che giaceva a terra senza conoscenza.
Il cielo nel frattempo si era coperto di stelle e Lyrae guardando ad esso invocò un aiuto divino, mentre sentiva che il corpo del padre perdeva sempre più calore.
In lontananza apparve un ombra. Era un uomo in età avanzata, ma ancora vigoroso; era avvolto in un mantello che prendeva le sfumature del cielo, al di sotto del quale si intravedeva un'armatura perlescente. Lyrae allora gridò più forte, invocò l'aiuto di quell'uomo; aiuto per la persona che l'aveva cresciuta ed amata. Quell'uomo si chinò su suo padre e lei vide dalle sue mani scaturire una luce intensa che avvolse il padre e lo riportò alla vita.
Fu allora che Lyrae decise che avrebbe seguito quella strada; voleva essere come quell'uomo, voleva essere in grado di salvare le persone a cui voleva bene, voleva essere capace di fare del bene.
Scoprì che quell'uomo era un Chierico di Selune e decise che anche lei avrebbe consacrato la sua vita alla Dea Selune e alla sua causa.
Fu così che poco dopo aver compiuto 12 anni chiese di essere ammessa nel Tempio di Selune.
(seguiranno descrizioni ed altro)
Lyrae- Generale
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Data d'iscrizione : 15.01.09
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