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06 - Un'ombra nella Notte
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06 - Un'ombra nella Notte
Nel silenzio della notte i cinque attorno al fuoco trascorrono continuano a osservarsi senza sapere cosa fare. Per la prima volta provano un senso di abbandono e insicurezza tanto forti. Dorchadas, il più guardingo e impensierito di tutti, continua a guardarsi intorno senza tuttavia scorgere nulla nel nero della notte, rischiarata da una luna quasi piena. D'un tratto i suoi occhi si rivolgono verso quella che immagina sia una luce artificiale...quella di un piccolo accampamento teme. Indica così la direzione dove guardare ai suoi compagni i quali si allarmano e mettono mano alle armi (senza tuttavia sfoderarle). Lyrae, dopo aver gesticolato e invocato il potere della sua divinità, incanta un sasso che di colpo si illumina e lo scaglia in direzione di quello che potrebbe essere un fuoco, a circa una 40 di metri, che tanto ha attirato l'attenzione dell'halfling. Dopo qualche minuto di evidente agitazione, non scorgendo nulla di anomalo, Lyrae, Aron e Cornelius riprendono i loro preparativi per la notte, non dando peso a quanto detto da Dorc. Quest'ultimo si aqquatta al suolo, incoccando la balestra e spostandosi a verso destra lontano dalla luce del loro fuoco; Leone rimane vigile e insospettito. Nella notte risaltano solamente i versi della natura, ma Dorc aguzzando la vista scorge la sagoma di un cavallo legato a un paletto assicurato nel terreno vicino il piccolo accampamento. Momenti di ansia si susseguono finchè una voce dorata a circa 10 metri da lui lo invita ad abbassare la balestra. Dorc scorge una figura umanoide indistintamente nel buio, e si sente stranamente tranquillizzato da quella voce delicata, dallo strano accento e dal tono indefinibile. L'halfling chiede a quello che riconosce essere un uomo incappucciato e avvolto in un mantello di presentarsi; questi si presenta come Thingol un viandante che viaggia per quelle terre. Dorc, spaventato e incuriosito, gli chiede di rinfoderare la lunga spada che vede scintillare d'argento alla luce lunare. Thingol accetta a patto che anche l'altro faccia lo stesso; quindi gli chiede se possa avvicinarsi al loro accampamento per godere della reciproca compagnia. Dorc insospettito, notando che l'uomo riesce a vederlo nel buio molto meglio di quanto lui non riesca, comprende come se avesse voluto costui li avrebbe potuti cogliere di sorpresa. Fidandosi così lo porta dai compagni presentandolo come un amichevole viaggiatore della brughiera. La figura dell'uomo col capo coperto parzialmente dal cappuccio del suo mantello, appare come una figura estremamente esile seppur prestante; la sua pelle è stranamente abbronzata e i suoi tratti non sembrano essere comuni. Leone allarmato mette mano all'elsa che tuttavia lascia andare vedendo l'ospite disarmato. Cornelius guardandolo rimane stranamente sorpreso e, in tono amichevole lo invita al fuoco a prendersi un tè. L'uomo, che si presenta come Thingol, con estrema leggiadria si avvicina alla luce della fiamma, e dopo aver rivelato il suo nome si siede tra i nuovi conosciuti. Dorc incuriosito da quella strana figura lo incalza con delle domande scoprendo così che viene da lontane isole oltre il mare a ovest e che è in viaggio verso un luogo chiamato il Nido dei Grifoni nel tentativo di trovare un uovo di queste straordinarie creature alate delle quali Aron e compagni non sanno molto. La sorpresa giunge nel momento in cui Thingol abbassa il cappuccio, mostrando una composta e ordinata capigliatura nera ai lati della quale spiccano due fine orecchie a punta. L'halfling, notandole, subito sobbalza stupito e divertito chiedendo quale stranezza fosse mai quella: Thingol rivela così di essere un elfo di 186 anni. Cornelius felicemente interessato gongola all'idea di poter osservare una creatura di cui aveva potuto solo leggere nei suoi libri. Tutti gli altri sono sorpresi nello scoprire l'esistenza di un essere che credevano appartenere solo a miti e favole. Sulla scia dell'entusiasmo per quella rivelazione i viaggiatori approfondiscono ulteriormente la loro conscenza reciproca, scoprendo particolari interessanti e curiosi sul nuovo arrivato il quale apprende che il gruppo è minacciato da alcuni loschi individui appartenenti probabilmente al Cracken, subito dopo spiegando all'elfo di cosa si tratti.
Mentre nella notte giace nel proprio giaciglio, Dorc viene svegliato da Thingol il quale gli rivela che il famiglio precedentemente menzionato sta volando sulle loro teste e come abbia poco prima scagliato una freccia che l'uccello a evitato con innaturale movimento e intelligenza. Propone così di spostarsi verso il Nido del Grifone così da potersi sottrarre a quella presenza inopportuna; Dorc tuttavia contrabbatte affermando che non è possibile in data la stanchezza delle loro cavalcature. L'elfo, non scorgendole, si sente beffeggiato da una battuta inopportuna ma Dorc lo incalza seriamente affermando che non lo sta prendendo in giro non convincendo tuttavia l'altro. I due si fissano nella notte capendo come comportarsi e condiviendo ormai un destino comune...
Rivelano inoltre la possibilità che un nero volatile, a detta di Cornelius un famiglio, li sta osservando da parecchie ore. Nel frattempo Thìngol si sente stranamente ristorato e in forza, attribuendone la causa alle straordinarie proprietà del Tè, ignaro del fatto che Dorc porti nella sua borsa lo straordinario cuore di Kossuth. Inorridito al pensiero che qualcuno possa voler fare del male ad una sacerdotessa di Selùne, si offre di aiutarli nel loro viaggio proponendosi quella stessa notte di vegliare sul loro sonno; inoltre rivela anche essere un modo di poter viaggiare e meglio conoscere i costumi delle terre che stanno esplorando. Cornelius, insospettito chiede nuovamente all'elfo cosa ci faccia per quelle lande e, ottenendo la stessa risposta di poco prima, cerca di mettersi il cuore in pace e, a nome del gruppo, glì da il benvenuto tra i suoi nuovi compagni di viaggio. |
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