04 - La malattia di Lorac

Dopo circa tre giorni di cammino i quattro giungono a Moleyin. Subito si recano alla locanda di Burkot, un ex-legionario divenuto legenda del quale Stirius aveva parlato precedentemente. Una volta entrati vengono accolti dallo stalliere Oshon e successivamente da Burkot stesso. Questi, nel mentre gli ospiti si rifocillano, racconta loro del suo passato a Taztos: egli è infatti uno dei 24 sopravvissuto al grande scontro con i Tullwyn del 691 T.R. Racconta loro di come riuscì da solo a chiudere il pesante cancello delle mura del forte, grazie all'immensa forza deducibile dalla sua possente statura.

Inoltre narra di varie storie che si raccontavano a Taztos: proprio durante quel grande scontro nel 691, alcuni legionari che da poco avevano ricevuto il carico d'oro destinato alle paghe, avevano deciso di nasconderlo in un punto sicuro fuori dal forte temendo la disfatta. C'è chi racconta che sia nascosto tra i tumuli, ma chiunque l'abbia cercato non vi è mai riuscito. Un'altra storia riguarda un altro carico di lingotti posseduto da alcuni mercanti benestanti: sentendosi minacciati da un attacco dei barbari, questi hanno sepolto il tesoro lungo la via del sale. Vennero infatti aggrediti successivamente e un sopravvissuto riuscì a raccontare l'accaduto a due legionari il quale si recarono subito a Taztos per fare rapporto.

Tuttavia la mattina seguente i due soldati furono trovati morti e all'appello mancavano altri due commilitoni, probabilmente recatisi a cercare il tesoro, che tuttavia non fecero ritorno. Si dice che esista lungo la Via del Sale, nei pressi di Taztos, l'Albero del Cavaliere vicino il quale di notte è possibile vedere il fantasma di un legionario e qualcuno afferma di esserci riuscito a parlare e che nasconda il segreto del tesoro. Durante il racconto di Burcoth, i compagni di Lorac sono in pensiero per quest'ultimo, evidentemente affaticato. Trascorsa la notte, cominciano a girare per Molerin nel tentativo di trovare una cura alla rabbia e per fare altri giri. Si recano così al tempio di Peoni dove gli viene suggerito di recarsi dal guaritore. Inoltre viene detto loro che per Lorac nulla si può fare se non attendere che si manifestino i primi sintomi, primo tra tutti una violenta febbre (bisognerà aspettare anche un mese). Vengono indirizzati dall'apotecario Vlazyr che tuttavia è impegnato a cercare erbe per boschi e per tutto il giorno rimarrà assente. Tornati in locanda, Vimaruk, Jano ed Exilus sono accolti da alcune prostitute: Jano, evidentemente fuori controllo e intento a indebitarsi con la signorina, si scalda; così Exilus nel tentativo di sbollentare i suoi umori sia azzarda a rovesciargli in faccia il residuo di un boccale di birra...mai errore fu più fatale. Jano affonda una pedata sull'ignaro provocatore che mai si sarebbe atteso una reazione simile. Risultato: polpaccio dolorante e vistosa andatura claudicante. Finito il siparietto raccolgono i i Vlasta uccisi nei tumuli nel tentativo di venderli. Alla fine, constatato il livello di putrefazione delle carcasse, Vimaruk decide di farne imbalsamare una dal conciatore pellettaio, lasciando come contropartita i restanti corpi. Jano si interessa alle opere di un armaiolo mentre Exilus si reca dallo stesso Vlazyr per apprendere nuove nozioni sulle erbe...Giunta l'alba due uomini a cavallo si avvicinano offrendo loro un ingaggio, per conto di un proprietario terriero chiamato Sulis, aggiungendo che sarebbero stati contattati l'indomani.