03 - Il cuore di Kossuth

Procedendo oltre la biblioteca, ci si trova al cospetto di una sala rettangolare: il pavimento è coperto da un grande tappeto rosso recante la fiamma di Kossuth, su ognuno dei lati destro e sinistro sono disposti cinque scranni in legno di quercia in fila e infine la sala è dominata da una statua del Dio.

Avvicinandosi con circospezione il gruppo nota che all'altezza del cuore della della statua vi è una cavità con una gemma rossa incastonata il cui interno sembra quasi liquido. I cinque decidono di estrarre la pietra vagamente a forma di cuore e si rendono conto che di fatto non è un oggetto comune.

Nell'arco di poco tempo tutto l'ambiente intorno a loro comincia a subire un progressivo degrado, fino alla decomposizione dei legni, come se la magia del tempo fosse stata spezzata. Cominciano a correre temendo un crollo della struttura e, come da aspettative, le pareti cominciano a creparsi. Giunti all'imbocco del passaggio per la fucina, il panico assale il gruppo e Lyrae, che tiene in mano il cuore di Kossuth, prova il desiderio di fuggire immediatamente. Un vento freddo e impetuoso investe il gruppo improvvisamente che li travolge fino a far perdere loro i sensi. Dopo un lasso di tempo indefinito si risvegliano in una radura all'interno di un bosco con delle colonne di marmo, simili a quelle nel tempio di Kossuth, avvolte dai rampicanti. Sperando di trovarsi nel Bosco Segreto cominciano a dirigersi verso Ovest. Aaron prova a orientarsi e riconosce vagamente quella che effettivamente è la vegetazione della regione di Mirabar. Arrivano anche alle soglie di un fiume Mirar. Dopo qualche ora di cammino arrivano al sentiero che porta da Mirabar verso Waterdeep e lo seguono fino allo spiazzo nel quale il giorno prima avevano legato i cavalli: quest'ultimi sono spariti e tuttavia trovano il gruppo di Coboldi morti che avevano affrontato, arricchiti da nuovi cadaveri trucidati in modo anomalo. Cominciano a frugare le carcasse e, oltre qualche moneta, trovano un ciondolo recante un quadratino di stoffa grigia e una sorta di mostro che ipotizzano essere il simbolo della Congrega del Cracken. All'improvviso sentono un parlottare umano nel bosco e decidono così di nascondersi nella boscaglia. Un halfling e un uomo evidentemente uso alle armi stanno nervosamente cercando qualcosa tra le carcasse e subito dopo vengono raggiunti da altri due individui: un uomo vestito come un praticante di magia,con mantello nero a fiamme bordeaux, un bastone ed un vistoso anello ed una donna in abiti violacei con degli orecchini con smeraldi verdi molto più simile ad una sacerdotessa. Lyrae e Leone vedendola fanno una smorfia di disapprovazione, in quanto dai simboli recanti la associano ad una Sacerdotessa di Loviatar, dea della sofferenza. La donna subito rimprovera il guerriero per come sono andati i fatti e sottolinea che un certo Astaroth non sarà contento degli esiti. Rivela inoltre che stando alle loro mappe l'ingresso della caverna doveva trovarsi lì vicino ma ormai c'e' un cumulo di rovine inaspettato, dato che il cuore avrebbe dovuto preservare il tutto. Rivolta all'Halfling, che chiama Dlinger, domanda cosa fare e questi chiede se è il caso di recarsi a Luskan (che è nota essere la sede della Congrega del Cracken e della Confraternità degli Arcani) o Candlekeep. Il guerriero stizzito propone Candlekeep e subito dopo la sacerdotessa aggiunge che in effetti le persone che stanno seguendo non dovrebbero essersi spinti troppo a sud secondo il loro informatore. Il mago umano in tutto ciò non ha proferito parola. Subito dopo Dlinger tira fuori dalla sacca quattro piccole statuine di cavalli neri che, pronunciate alcune parole in lingua sconosciuta, si animano e diventano quattro destrieri con sella e briglie sui quali montano al trotto in direzione Waterdeep.